Gli ambasciatori russo e ungherese, invitati all’incontro veneto di Cimadolmo di ieri, 1° novembre 2022, hanno disertato l’appuntamente senza darne spiegazione!
Le relazioni della Repubblica Veneta con i Governi di Russia e di Ungheria riprenderanno dunque per vie intergovernative dirette!
I presenti all’incontro di Cimadolmo hanno espresso all’unanimità il parere favorevole alla cooptazione nel Maggior Consiglio della Repubblica Veneta del ministro Vladimir Medinskij, radiato da membro del corpo accademico, pochi giorni fa con voto unanime dal Senato accademico dell’Università veneziana di Ca’ Foscari, allineatosi scandalosamente alle politiche “sanzioniste” e guerrafondaie dell’asse NATO/UE.
L’incontro di Cimadolmo era stato convocato dal Doge Albert Gardin per fare il punto sul processo in corso di uscita della Repubblica Veneta dallo stato di sottomissione forzata e di annientamento identitario operato dallo Stato italiano.
Il Doge nel suo ontervento ha tibadito che “i Veneti non sono italiani come non sono mai stati né francesi né austriaci, nelle occupazioni precedenti a quella sabauda”; il Doge ha ancora puntualizzato che “la Repubblica Veneta non ha mai rinunciato alle sue prerogative di Nazione libera, indipendente e sovrana!” e di ciò, come ribadito infinite volte, lo Stato italiano se ne deve fare finalmente una ragione!
All’Ambasciatore russo a Roma, Sergey Razov, doveva essere consegnata una targa commemorativa dell’apertura, ad opera del conte Semyon Vorontsov nel 1783, della prima Ambasciata russa a Venezia. Nella targa si auspica anche che la forte amicizia che da sempre lega la società veneta e la società russa abbia a continuare e a svilupparsi ulteriormente, a beneficio di tutta l’Europa.
La targa sarà rimessa nelle mani del Ministro da parte del fiduciario della Repubblica Veneta a Mosca.
Venezia, 02/11/2022