Lettera a Benjamin Netanyahu per l'apertura del Ghetto Veneziano di Gerusalemme

29/11/2022

Il Doge
 
Illustrissimo
Benjamin Netanyahu
Presidente del Governo di Israele
Tel Aviv – Israele
 
Signor Presidente,
la diplomazia della Repubblica Veneta è impegnata a tessere relazioni in molte direzioni per ottenere appoggi e soccorsi al ripristino della sua indipendenza, ancora impedita da diverse occupazioni straniere, iniziate nel lontano 1797.
 
Tra i Paesi amici della Serenissima vorremmo annoverare anche lo Stato di Israele, costituito in difesa e indipendenza delle comunità ebraiche che nella Repubblica Veneta hanno sempre trovato storicamente un alleato forte, leale e sicuro.
 
La Veneta Repubblica, per proteggere le Comunità Ebraiche, ha riservato un quartiere centrale, il Ghetto, perché gli Ebrei potessero coltivare in piena libertà, autonomia, sovranità il loro credo e i loro interessi politici e commerciali!
 
Ci piacerebbe, e sarebbe molto utile per la nostra causa, che lo Stato di Israele, riconoscendo questa amicizia veneto-ebraica, riservasse in Gerusalemme uno spazio quartierale pari a quello del quartiere ebraico di Venezia, lasciato in uso sovrano alla Repubblica Veneta, sotto leggi e amministrazione veneziana.
 
Questo quartiere potrebbe riprendere il nome di “Ghetto”: "Il Ghetto veneziano di Gerusalemme". E saremmo felici se nel Ghetto veneziano di Gerusalemme, vi fossero concordate le stesse regole di libertà e di rispetto che furono stabilite per il Ghetto ebraico di Venezia: quartiere a gestione veneziana, riservato ai cittadini veneziani interessati a vivere a Gerusalemme, ai viaggiatori veneti con il passaporto già vigente della Repubblica Veneta o ai pellegrini veneti in soggiorno religioso. Un quartiere veneziano “isolato” dal resto della città e chiuso di notte, per ragioni di tranquillità, di sicurezza e di pace religiosa.
 
Un "Ghetto veneziano a Gerusalemme" che diverrebbe anche un "fondaco", punto di riferimento e di rappresentanza per gli operatori economici veneti con il Medio Oriente.
 
L'apertura di un "ghetto veneziano" a Gerusalemme, nell'attuale fase storica dominata dal cieco affarismo e dal nihilismo, assumerebbe un grandissimo valore politico, culturale e religioso per tutto il Mondo e per Gerusalemme e Venezia in particolare!
 
Venezia, sulla questione ebraica si è assunta delle responsabilità che le hanno fatto onore nei secoli e che continuano a farle onore. Oggi, è la Repubblica Veneta a chiedere alla Comunità Ebraica un appoggio per la sua libertà e per la sua indipendenza!


Venezia, 07/08/2018

Albert Gardin – CXXI Doge